Abstract
La scuola contemporanea sembra essere utile solo nella sua funzione di educazione alle tecniche, di distributore di competenze, un luogo nel quale gli studenti imparino a tradurre e a far di conto, frequentando pratiche e metodi che nel corso di quasi un secolo di scolarizzazione diffusa sono stati rimescolati producendo risultati altalenanti. Ma dove sopravvive l’elemento culturale? Come dialogano la scuola e la vita dei ragazzi? Sembra essersi consumato un divorzio tra cultura e istituzioni scolastiche, che ha avuto come prodotto un contenitore vuoto, una cosa che non parla. Questo testo vede in dialogo chi in questi decenni è rimasto in silenzio, gli intellettuali e gli studenti. Sono state quindi coinvolte figure di spicco del panorama culturale e dieci loro studenti. L’obiettivo è immaginare una scuola veramente nuova, che riesca a superare le criticità e a concentrarsi sulle proposte tramite la realizzazione di un nuovo immaginario didattico.